Revello e la sua storia

Revello e la sua storia

Il Castello, cosidetto sottano, al tempo dei Marchesi di Saluzzo, comprendeva tre torri; nel 1810 venne gran parte demolito. Attualmente è destinato a sede civica. Al primo piano, è conservata la Cappella Marchionale con pregevoli affreschi del Quattrocento. L'antica tettoia del mercato coperto è ancora sostenuta dalle colonne del Quattrocento. La casa a lato della tettoia, già proprietà dei Marchesi, è caratterizzata da eleganti decorazioni in cotto. In questo edificio venne ricoverato il Beato Giovenale Ancina, vescovo di Saluzzo, durante la visita pastorale a Revello.

Le strade che salgono alla Torre dell'Orologio sono fiancheggiate dalle antiche mura. La porta denominata della Madonnina, è ciò che resta del fortilizio d'accesso al sistema difensivo circostante il castello soprano. La Torre dell'Orologio è stata ricavata ristrutturando il campanile dell'antica chiesa (pieve) di Santa Maria. Al suo interno è in allestimento un piccolo museo sulla storia del Marchesato. L'area verde attrezzata, recuperata ai piedi della Torre, è delimitata dai resti di altre cinte murarie, in parte sfruttate a sostegno di terrapieni. Continuando la salita verso il castello soprano, si giunge a una spianata sostenuta da solide murature in pietra (rivellino) che costituiva la difesa aggiuntiva del castello; attualmente l'area, denominata piazza d'armi, è coltivata a vigneto.

Osservando tra: vegetazione, orti e giardini, della collina e percorrendo le antiche strade, sono ancora visibili una parte dei resti costituenti le mura difensive , come rappresentato nella stampa del Theatrum Sabaudiae. Il cosiddetto fortino (Bramafam), venne ricostruito nel sec. XVI sui resti di un precedente avamposto; dotato di corridoio e feritoie, è collocato sulla sommità di uno sperone della montagna. Sul percorso che conduce al forte, domina, sul prospero uliveto, l'antico santuario edificato in onore a San Biagio martire.

Risalendo, dalla via San Leonardo, il sentiero sul versante a ponente della montagna, si giunge al sito del castello soprano. Costruito forse a partire dal sec. IX, a seguito la demolizione, per mezzo delle mine, del 1642, rimangono solo pochi ruderi avvolti dalla vegetazione. La stampa del Theatrum Sabaudiae lo rappresenta con 3 torri d'angolo. Ridiscendendo, sul sentiero del castello soprano, si può riprendere il cammino per giungere alla chiesetta di Santa Sofia e successivamente alla Cappella di San Leonardo.

La strada Carrà è l'antica via che percorreva, a mezza costa, tutto il versante a levante del Montebracco.

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